
LA FERMA DETERMINAZIONE
Uno degli intenti dell’Aikido credo che sia la possibilità di mutare la propria vita, anche con l’esternare le proprie capacità di determinazione.
E’ pacifico che la volontà deve essere quella di desiderare, comunque, cambiare anche perché non si può fare nulla senza volerlo.
Ma, quando a questa disponibilità si aggiungerà, anche, una forte ingerenza dell’arte dell’Aikido è chiaro, a questo punto che un’altra delle forme di manifestarsi di quest’arte si sarà attuata.
Il cambiamento non può, sicuramente,svilupparsi in maniera immediata, come sono tutte le cose della vita che vanno viste in progressione, ma esso si attuerà, a poco a poco, e con il passare del tempo.
E ritengo che l’allievo potrà accorgersi di questa progressione di cose con il normale svolgere della vita di tutti i giorni.
Sarà, allora, determinato nelle scelte nel proprio lavoro, nello studio e in tutte le piccole cose in cui dovrà riunirsi con se stesso per decidere.
Allora, uscirà fuori quello che è quest’altro aspetto dell’ Aikido,la ferma volontà di decidere le cose, ritenendo, fra l’altro, anche che quanto verrà scelto è il giusto.
Ed è proprio questo che è meraviglioso tra gli aspetti « oscuri » di questo metodo.
Di questo cambiamento cominceranno ad accorgersi, le persone vicine, e quelle che si incontrano più volte, che confermeranno questa metamorfosi.
Certamente non sarà qualcosa di negativo, cioè non un borioso e spavaldo atteggiamento, ma quel pizzico di volontà decisionale nelle nostre piccole e grandi cose da espletare nella vita di tutti i giorni che si faranno apprezzare all’ esterno per tale propensione a scegliere con capacità e, comunque, con tranquillità.
All’uopo, vorrei porre l’attenzione di ciascun praticante al giorno successivo a quello in cui si è tenuto l’allenamento; tutto sembra diverso, più tranquillo, ogni cosa si vede sotto un’ottica decisamente più normale, niente è più impossibile e tutto sembra più facile.
Questa specie di « tranquillità » temporanea non è generata, meramente, da una attività fisica, bensì, diventa, a mano a mano, che si procede nel « do », una forma sincera di vita di come affrontarla nella più adeguata delle possibilità.